giovedì 24 luglio 2014

Quindici ragazzi da 10 Paesi diversi in visita a Collodi

Sabato scorso un gruppo di 15 ragazzi provenienti da vari Paesi (Stati Uniti, Messico, Israele, Finlandia, Ungheria, Brasile, Turchia, Svezia, Danimarca e Olanda) presenti da diversi giorni in Toscana, ha visitato a Collodi il Parco di Pinocchio e il Giardino di Villa Garzoni, anche grazie al contributo della Fondazione Nazionale "Carlo Collodi" che ha generosamente offerto gli ingressi per le visite. I ragazzi accompagnati a visitare il Parco di Pinocchio, dove hanno avuto l'opportunità di incontrare il sindaco di Pescia, che ha dato loro il benvenuto a nome della città e ha loro ricordato il significato di Pinocchio e della sua fiaba. La giornata a Collodi si è conclusa con un saluto ai giovani visitatori esortandoli a farsi portavoce dello spirito di pace e fratellanza di cui è impregnato il libro di Pinocchio, una copia del quale, in lingua inglese e offerta dalla Fondazione Nazionale "Carlo Collodi" è stata donata a ciascun ragazzo insieme a un Pinocchio in legno di piccole dimensioni.


Iniziativa lodevole quella di far visitare il Parco di Pinocchio a ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, al fine di diffondere e far conoscere il nostro “piccolo parco” non certo all'altezza della “Fiaba di Pinocchio” che vuole rappresentare, anche se mi domando quanto questa iniziativa possa far aumentare il flusso turistico al parco. Qualcuno si aspetta di vedere orde di turisti messicani o brasiliani a Collodi in visita al Parco di Pinocchio? Con questo non voglio denigrare la piccola “iniziativa fai date” e low cost di propaganda, ma sottolineare il fatto che la sola visita di 15 ragazzi non serve certo a risollevare le sorti del nostro “parchetto”. Nota polemica: la Fondazione Nazionale “Carlo Collodi”, poteva evitare di sottolineare sulla stampa che ha “generosamente offerto gli ingressi per le visite” ai 15 ragazzi... Se la Fondazione ha difficoltà ad investire in pochi ingressi promozionali al parco siamo davvero alla frutta.

mercoledì 16 luglio 2014

Pensare in piccolo non aiuta...

Come indica il titolo di questo post, ancora una volta la questione Parco di Pinocchio viene affrontata in termini strettamente provinciali, nel vero senso della parola. Di seguito potete trovare una interrogazione rivolta, dal gruppo FdI-Alleanza Nazionale, al neo Sindaco del Comune di Pescia Giurlani. Piccole proposte, poco strutturate, senza un indirizzo preciso e prive di orizzonti. Insomma questa non è la strada giusta per far crescere il Parco di Pinocchio!
  1. Se la sente di mettere su ogni cartello di località del Comune di Pescia la scritta sottostante “Benvenuti nella città di Pinocchio”?
  2. Se la sente di creare a Collodi una cittadella del bambino pedonalizzando il paese, dalla chiesa di San Bartolomeo fino alla statua gigante di Pinocchio?
  3. Se la sente di rendere gratuito il parcheggio a pagamento sito nelle vicinanze del Parco?
  4. Se la sente di creare una tavolo di confronto permanente tra il Comune, la Fondazione e i commercianti di Collodi per creare eventi e cogliere opportunità turistiche che mano a mano la realtà ci offre in un ottica sussidiaria, invece che continuare a gestire il turismo a Pescia in una logica centralista che ha portato solo incapacità nella gestione della nostra offerta turistica?
  5. Se la sente di farsi promotore presso i comuni a più alta densità turistica della Toscana (leggasi Firenze, Pisa, Lucca, Viareggio o Siena) di pacchetti turistici che comprendono anche la visita a Collodi?
  6. Se la sente di promuovere una card come avviene nelle Grandi Città, (Leggasi Roma e Firenze) con la quale i turisti possano accedere con sconti al Parco di Pinocchio, allo storico Giardino Garzoni, alle attrazioni della città di Pescia, pernottare presso gli agriturismi della montagna e avere degli sconti sui mezzi di trasporto?
  7. Se la sente di rilanciare l'accordo di programma per la realizzazione del Nuovo Parco di Pinocchio impegnandosi ufficialmente con una roadmap da stilare su Excel ( tanto caro al Suo Presidente del Consiglio) dove indicare gli step di realizzazione?
  8. Se la sente di assumersi la delega di rappresentare il Comune nel Consiglio Generale della Fondazione mettendo a tacere una volta per tutte le voci circolanti nel Suo Partito, che vogliono la fagocitazione delle diverse competenze della Fondazione nel Comune, nella Provincia e nella Regione, decretandone in questo modo la fine?
  9. Se la sente di partecipare con uno stand al prossimo Expo Mondiale di Milano dove rappresentare le bellezze della nostra città (Magari usando il nome la Città di Pinocchio)? Gli elevati costi per l’affitto degli spazi potrebbero essere ridotti se si decidesse di esporre non per tutta la durata dell’evento.
  10. Se la sente di aiutare la Fondazione nello sviluppo internazionale, maturato già in questi ultimi anni in completa solitudine, con presenze in Cina e negli Stati Uniti?

martedì 15 luglio 2014

Vinicio Berti espone al Parco di Pinocchio

Era il 7 luglio 1881, sul primo numero del Giornale dei bambini, appare, con la comparsa dei primi due capitoli, uno dei testi più famosi al mondo: Pinocchio. Il Giornale dei bambini, nato come settimanale nell'ambito del Fanfulla della domenica, è una creatura di Ferdinando Martini, che fonda un giornale a grande tiratura destinato all'infanzia. E proprio uno dei collaboratori scelti da Martini per questa nuova avventura editoriale è Carlo Lorenzini, Collodi, che scrive il suo capolavoro in forma di racconto a puntate. Il più amato burattino, con le sue avventure e peripezie, diventa il filo rosso che lega Ferdinando Martini e Carlo Collodi, Vinicio Berti e Venturino Venturi. Un Pinocchio scoppiettante tra pittura e fumetto – e talvolta inedito - è in mostra al Parco di Pinocchio dal 13 luglio al 31 agosto. E’ quello di Vinicio Berti, artista contemporaneo fiorentino (1921-1991), tra i fondatori dell’astrattismo in Italia, è stato anche un grande illustratore e fumettista.

Pinocchio è stato un personaggio mitico per Berti: forse perché toscano, sicuramente perché, come spiega nel suo Commento alla cartella di litografie “Pinocchio nel Centenario (1881-83 1981-83): 30 scene eseguite e commentate da Vinicio Berti”, il burattino rappresentava per lui uno spirito popolare sottoposto a vessazioni e inganni, ma invincibile. Il materiale esposto nel Museo di Pinocchio: litografie e scritti (questi ultimi, originali) dalla cartella realizzata in tiratura limitata nel Centenario di Pinocchio, alcuni dipinti su carta inediti, il bozzetto per una scenografia della Mostra del Libro per Ragazzi organizzata dal Centro Didattico Nazionale a Firenze nel 1949, un gigantesco telone esposto al Cantiere Sperimentale dell’Immagine nel 1981 - viene da una donazione che la vedova di Vinicio Berti, Liberia Pini, ha fatto alla Fondazione Collodi: opere che l’artista aveva conservato per sé, nel suo studio.

giovedì 10 luglio 2014

L'articolo di Panorama del 2009

Chiuso in un cilindro di plastica, un Pinocchio meccanico pedala senza sosta ruotando la testa a destra e a sinistra, forse in cerca d’aiuto. Le ruote della bicicletta cigolano; dal manubrio pendonoragnatele; il largo colletto dell’abito del burattino, un tempo bianco, è grigio; il nastro è giallo sporco. Sul grembiule a fiori, sui calzoni, sulle scarpe si accumula la polvere. “
Non è l'introduzione di un trhiler di Stephen King e tanto meno la sceneggiatura iniziale di un film dell'orrore. Quelle che avete lette sono le parole con cui la Rivista Panorma, il 13 Novembre 2009, apriva il pezzo intitolato “ La favola triste dell'abbandonatissimoPinocchio”. L'articolo prosegue riportando segni di trascuratezza del parco: una cornice di scritte: la più antica, firmata "Nino e Mara", è datata 11 ottobre ’92, la più recente risale al 2004.” O ancora: “alzando gli occhi, ecco pararsi davanti agli occhi una parete verdastra di muffa é [...] Spettacolo che non ha impressionato la turista Kimberley. Il 23 giugno del 2007 ha annotato con entusiasmo su un dente del Pescecane: "Magnifico!" e ha lasciato la sua firma.”
Tutto questo e molto altro si scriveva sulle pagine di Panorma nel 2009 e la speranza che le cose, da allora, siano cambiate si riduce sempre di più.