lunedì 29 settembre 2014

Abuso di Pinocchio

Oggi sono arrabbiato! Sono arrabbiato di vedere il burattino più famoso del mondo sfruttato, questo è il termine giusto, per fini commerciali da ogni imprenditore della zona, che solo perchè ha una attività in Toscana, sente il bisogno di usare Pinocchio come amplificatore pubblicitario. Non è tollerabile, e mi chiedo cosa ne pensi la pomposa e autoglorificata Fondazione Collodi, dell' uso mediatico che viene fatto del simbolo per eccellenza di un territorio, di una cultura e di una tradizione che invece di essere gelosamente tutelata, viene svenduta senza controllo a chiunque. Volete un termine di confronto? Bene! Prendiamo come modello comparativo quello che accade nel mondo con Mickey Mouse, meglio conosciuto nel nostro paese come Topolino. Escludendo una piccolissima parte di prodotti fuori controllo e contraffatti, il marchio della WaltDisney è tra i più tutelati e protetti al mondo. Vuoi usare Mickey Mouse per i tuoi spot pubblicitari? Chiedi il consenso e paga! Vuoi mettere nella vetrina della tua attività Topolino? Chiedi il consenso e paga! Vuoi pubblicizzare un'iniziativa pubblica usando il marchio Walt Disney? Chiedi il consenso e paga! Non fraintendetemi, dico questo non perchè la Fondazione Collodi che promuove Pinocchio nel mondo deve lucrare sul proprio marchio (cosa non sbagliata per altro), ma vorrei che la Fondazione selezionasse i prodotti e le imprese che il povero Pinocchio andrà a sponsorizzare. Senza un'attenta valutazione a monte dell'uso commerciale del burattino di Collodi, si corre il rischio di vedere Pinocchio sopra ogni prodotto. Se vogliamo tutelare un patrimonio come quello di Pinocchio, la Fondazione ha il dovere di controllare il proliferare dell'uso selvaggio del suo bene più prezioso, evitando di girarsi dall'altra parte quando in ogni bottega di paese anche la più scalcinata salta sempre fuori un bel pinocchietto in vetrina, come quello gigante esposto in via di Città a Siena dal negozio Chocostore.

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