sabato 4 ottobre 2014

Pinocchio all'Autogrill

Non esiste in Italia una stazione di servizio che non abbia, esposto in bella vista, il nostro amato Pinocchio. Non che sia un male, anzi. Diffondere un simbolo unico nel suo genere, ricco di significato e di valori, come appunto il burattino di Collodi, non può che inorgoglire il nostro spirito, sopratutto se acquistato da bambini di tutto il mondo. Il mio dubbio però è sempre lo stesso: possibile che la Fondazione Carlo Collodi non riesca a controllare e regolarizzare il commercio e la vendita, di un prodotto che non molti anni indietro aveva addirittura provato a registrare. L'esempio è sempre lo stesso e non mi si venga a dire che sono due cose differenti. Infatti, così come la Disney tutela e diffonde, solo tramite canali ben precisi i suoi prodotti, la stessa cosa dovrebbe fare anche la Fondazione. Se il primo tentativo, datato 1998, di depositare il marchio del burattino Pinocchio è andato a buon fine, mi spiegate perchè in ogni mercatino, bancarella, stazione di servizio e chi più ne ha più ne metta, imperversano migliaia di pinocchietti senza un marchio di qualità, senza una confezione senza una certificazione di un prodotto originale. Se invece il tentativo di legalizzare lo sfruttamento di immagine e commerciale di Pinocchio è fallito, si deve insistere, continuando a lottare per il nostro Pinocchio. Non capisco infatti perchè la Fondazione non provi a percorrere questa strada. Andate a comprare anche una semplice tazza di Topolino e scoprirete che nella confezione, cosa che i pinocchietti di legno non hanno, sono riportate tutte le info di tutela del marchio, la provenienza del prodotto e un sacco di altre cose che vi fanno subito capire che quello che avete tra le mani è un prodotto originale. Per farla breve sono felice di vedere in ogni angolo d'Italia un pinocchietto di legno ma mi rammarico della grande occasione persa dalla Fondazione per garantire e tutelare un simbolo, che se solo fosse stato un prodotto culturale Americano sarebbe stato decisamente più protetto creando intorno ad esso un vero e proprio indotto.

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